Essere in salute e sentirsi “vitali”

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prof. Raffaele Landolfi

  • La nostra sensazione di benessere dipende da molti fattori, alcuni dei quali non strettamente medici
  • Riposo notturno, attività fisica, dieta, stress e umore influenzano non poco la nostra vitalità
  • Sorvegliare il nostro senso di energia e metterlo in relazione con le nostre abitudini di vita, oltre che con il nostro stato di salute, ci può orientare verso scelte sempre più sane

L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce lo stato di salute come uno stato di completo benessere psicofisico. Se prendiamo alla lettera questa definizione, lo stato di salute di ognuno di noi è molto variabile proprio perché, anche in assenza di problemi medici, è variabile la sensazione di piena energia psicofisica.

Questa variazione è spesso giornaliera e dipende da tante variabili che comprendono durata e qualità del sonno notturno, livello di stanchezza da lavoro o stress, dieta più o meno appropriata, attività fisica, livello dell’umore etc.

Qualche volta l’eventuale presenza di un problema medico viene rapidamente identificata come la unica causa di scarsa energia psicofisica, mentre facciamo meno caso agli altri fattori “non medici” che possono significativamente contribuire a disturbare la nostra vitalità. Il riposo notturno, la dieta, l’attività fisica, l’attività lavorativa, il nostro rapporto con gli altri e le eventuali preoccupazioni per la salute influenzano il nostro umore e incidono non poco sulla nostra energia psicofisica.

Se imparassimo a sorvegliare questa energia impareremmo anche a salvaguardarla cercando di acquisire abitudini più salutari. Un diario del sonno, delle calorie introdotte e dell’attività fisica svolta potrebbe essere estremamente utile ad educarci e ormai molti strumenti digitali (orologi in primis) hanno questo tipo di applicazioni.  

È chiaro che acquisire la consapevolezza che certe abitudini ci fanno male è importante, ma, nella maggior parte dei casi, può non bastare ad abbandonarle.  Potrebbe portarci però a decidere di farci guidare dal nostro medico di fiducia verso il percorso di vita più salutare e adatto alla nostra età e alle nostre condizioni di salute, magari cominciando con lo sperimentare quanto l’attività fisica, la meditazione o l’attenzione alla dieta possano migliorare la qualità della nostra vita ed essere vissuti come piaceri, invece che sacrifici. il primo passo spetta a noi e non lo facciamo se non siamo attenti ai segnali del nostro corpo o sensibilizzati dal nostro medico curante, dagli esempi nel nostro contesto familiare e sociale.

Si sa, infatti, che assorbiamo molti messaggi dall’ambiente in cui viviamo e per questo la semplice frequentazione di palestre e centri sportivi in generale ci può portare ad avere maggiore attenzione verso il nostro benessere e a sperimentare una sempre maggiore energia.   

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