Torniamo dalle vacanze e l’addome si gonfia…

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prof. Raffaele Landolfi

Key Points:

  • L’alta frequenza dei disturbi digestivi è conseguenza soprattutto di una non corretta alimentazione
  • Stress, alimentazione frettolosa e disturbi digestivi sono strettamente interconnessi
  • Recuperare un rapporto sano con il cibo è essenziale, soprattutto nei periodi difficili

Quante sono le persone che accusano più o meno spesso disturbi digestivi?

Certamente moltissime. E spesso i disturbi sono talmente abituali da essere ritenuti “normali”. Ma quando i disturbi si accentuano si ha poi la tendenza ad adottare i rimedi  più diversi  per combattere stitichezza o irregolarità dell’alvo, dolori o gonfiore dell’addome.

Le cause di questi disturbi sono molteplici, così come è variabile l’efficacia dei tanti i rimedi farmacologici che ci vengono consigliati e che assumiamo più o meno regolarmente.

E il ritorno dalle vacanze è quasi sempre un momento in cui i disturbi si accentuano, aggiungendo qualche fastidio ulteriore ai disagi di cui abbiamo già parlato.

Proviamo a comprendere le ragioni più semplici delle “proteste intestinali”, che si manifestano di questi tempi.  Siamo improvvisamente di fronte a tanti impegni, ci alimentiamo più in fretta masticando male e magari pensando ad altro, facciamo meno attività fisica, ma soprattutto siamo meno rilassati.

L’accentuazione dei disturbi intestinali è in parte la conseguenza di questa tensione  e certamente può contribuire ad aumentare ulteriormente lo stress. Secondo la nota teoria del Secondo Cervello (M. D.  Gershon 1998), il nostro intestino è capace di reagire a stress e ansia e produrre sostanze che amplificano o riducono le emozioni. La sensazione di benessere che abbiamo gustando alcuni alimenti ne è la prova.

Certamente essere attenti al tipo di alimento che il nostro corpo ci suggerisce di assumere può essere utile per orientare meglio le nostre scelte alimentari, ma il desiderio per un determinato alimento non dovrebbe indurci ad abusarne in maniera vorace quanto invece ad assaporarlo con ancora maggior attenzione e a comprendere quanto curare l’alimentazione sia una prima essenziale fonte di benessere.

Non ha molto senso ricorrere a rimedi farmacologici senza aver cura della qualità e della quantità degli alimenti, di mantenere un regolare ritmo dei pasti e una buona attività fisica. Se con qualche settimana di attenzione a una “dieta mediterranea leggera” e a una buona idratazione riusciamo a recuperare un certo accordo con la nostra pancia, ci renderemo conto come spesso basti rinunciare all’idea di mangiare in fretta quello che è più pronto e più pratico, per star meglio.  Poi certo ci possono essere di aiuto fermenti lattici e probiotici ma la cosa più importante è mantenere alta l’attenzione verso l’importanza di alimentarsi bene imparando a riconoscere l’orientamento e i messaggi del nostro corpo e ad assecondarli, sperimentandone i benefici.

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