Che rapporto hai con il tuo medico?

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prof. Raffaele Landolfi

Key Points

  • La qualità del rapporto medico paziente dipende dalle attitudini  di entrambi
  • Competenza, attenzione e capacità di empatia sono egualmente necessarie al medico per ottenere la fiducia del paziente
  • Il paziente, a sua volta, deve esprimere eventuali preferenze, difficoltà e paure riguardanti ogni aspetto della propria salute

Quando si parla del rapporto medico-paziente si sottolinea spesso che è sempre più necessario e importante che il medico, oltre che attento e competente, sia disponibile e capace di comprendere il carattere e le emozioni dei suoi pazienti. Poco si parla però del rapporto del paziente con il proprio medico e di quanto sia importante che, da parte del paziente, paure, dubbi e preferenze vengano chiaramente e liberamente  espressi. Se si pensa alle abitudini di vita e a tutto ciò che concerne la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie più comuni si comprende subito come, in questo ambito il ruolo del medico sia quello di informare, spiegare e offrire supporto anche per far presente e comprendere le eventuali difficoltà. Ma, In fin dei conti, sono le persone stesse a decidere come e quando smettere di fumare, dimagrire o fare attività fisica. Se il paziente incontra delle difficoltà a intraprendere questi percorsi di benessere non ha senso nasconderle.

E se certi esami diagnostici, interventi o terapie fanno paura perché rinviarli o abbandonare del tutto l’idea senza discutere il tema con il medico che li ha consigliati? Altro argomento importante è la eventuale resistenza ad affrontare temi più  personali quali quelli relati alle possibili cause dello stress o dell’insonnia, temi per i quali magari si chiedono rimedi farmacologici. I disturbi del sonno, della vita sessuale, del tono dell’umore e le difficoltà nel rapporto con gli altri sono elementi di sicura rilevanza per il medico curante. Possono essere manifestazioni di vere e proprie malattie, favorirne l’insorgenza o influenzarne il decorso. Quindi non sono elementi da tener fuori dalla nostra storia medica. Se abbiamo tendenza a farlo dovremmo chiedercene le cause e provare a superarle contribuendo così a stabilire con il medico un clima di sempre maggiore fiducia e condivisione.

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