Parliamo di “mangiar sano”…
di Michela Flammini
Mi piace utilizzare le giornate internazionali come spunti per riflessioni più o meno personali e in questo caso è un argomento che interessa tutti noi, anche chi (come me) non è né un medico né un nutrizionista…
Non a caso la copertina è dedicata a “Chef in Campo”, presentato da Anthony Peth, ambasciatore del food made in Italy e dove il sapiente Chef Andrea Palmieri, con l’aiuto della Cake Designer Manuela Romiti, l’Enologo Matteo Carreri e il forno del ristorante romano “Dalodì” danno vita a piatti davvero unici, in onore dei vari ospiti che si avvicendano dietro i fornelli… una su tutti la bellissima Rosaria Cannavò che ha mostrato tutta la sua simpatia anche nella puntata a lei dedicata… Potete leggere l’intervista ai protagonisti nella rubrica apposita!
Dando per scontata (che poi scontata non lo è affatto) che la qualità del cibo è fondamentale (io ad esempio acquisto frutta e verdura presso un’azienda agricola di Roma, per poter mangiare prodotti a km “0” privi di conservanti) e acquisto vino da un’azienda agricola Toscana, e dando per scontato che la cucina italiana è la più buona e la migliore al mondo come gusto e qualità, bisogna dire che c’è cucina e cucina… italiana!
Fin da bambini (mi rivolgo alla mia generazione, ma anche a quelle prima e dopo la mia), ci è stato detto che “mangiare” era sinonimo di salute e che la dieta mediterranea (probabilmente interpretata a loro modo dalle nostre nonne e quindi poi dalle nostre mamme) era la migliore possibile.
E quindi in molti, come me e come Brignano, ricordano la famosa “lasagna al mare” dopo la quale ovviamente non potevi farti più il bagno per l’intera giornata (e questo era tutto calcolato dalle mamme per non farci sporcare di nuovo)… 🙂
Ricordi d’infanzia a parte, quando sono iniziati ad essere sponsorizzati molto gli integratori alimentari, ho inizialmente pensato che fosse una trovata pubblicitaria delle case farmaceutiche che li promuovevano sostenendo che “ogni giorno non assumiamo le vitamine necessarie per il nostro corpo, quindi abbiamo bisogno di reintegrarle (ecco perché il nome integratori), attraverso di essi”, poi documentandomi, nei vari anni su Internet e con medici amici, mi sono resa conto che non fosse solo uno slogan pubblicitario, ma che veramente sono tantissime le vitamine di cui il corpo umano ha bisogno.
In effetti, ripensandoci, forse con la mia dieta (largamente condivisa da molti di voi che leggono, immagino) a base di carboidrati, grassi ed altri carboidrati (come è la dieta Mediterranea rivisitata di cui parlavamo prima), forse l’assunzione di vitamine si è andata un pò perdendo tra qualche frutto e qualche insalata di contorno… proteine non ne parliamo (odio carne, pesce e legumi) e l’uso incontrollato dei cosiddetti “3 bianchi” (zucchero, sale e farina) non migliorano certo la situazione!
Quindi, dopo gli stravizi del Lock Down, ho deciso di intraprendere un regime alimentare sano, non dietetico o ipocalorico, ma sano, che voglio condividere con voi: bastano in realtà piccole accortezze per far del bene al nostro fisico ed evitare anche tante malattie e se qualche mio esempio (ribadisco non sono un medico e sto solo qui a darvi la mia testimonianza), può servire per farvi riflettere sul vostro stile alimentare, ben venga!
Premetto che lo “sgarro” ci sta, ma non deve essere la regola, per cui, se posso consigliarvi, trovate un alimento che potete mangiare negli attacchi di fame o di stress (io ad esempio utilizzo le gomme, perché mi tengono la bocca impegnata e non ho tempo per prepararmi frullati o simili), ad esempio potete utilizzare anche un frutto (occhio a quelli troppi calorici o pesanti), o uno yogurt (vi consiglio quello greco, che è povero di grassi, ma cremoso come un gelato), oppure bevete un pò di acqua (si, sembra strano, ma ho letto che a volte mangiamo solo perché abbiamo sete): io amo quella aromatizzata, perché altrimenti non riuscirei proprio a bere i 2 litri di acqua al giorno, che andrebbero assunti. O ancora scegliete gli integratori (almeno una volta al giorno), che oltre ad “integrarvi” vi daranno anche un lieve senso di sazietà (ce ne sono alcuni specifici per questa funzione e anche per stimolare il metabolismo).
Poi ci sarebbe da fare tutto un discorso sull’acqua alcalina di cui molti di voi avranno sentito sicuramente parlare, ma non essendo anche qui né un tecnico, né un biologo, posso solo dirvi che, dai testi che letto sull’argomento, la tesi fondamentale si basa sul fatto che, essendo il nostro corpo costituito per la maggior parte di acqua (questo lo studiamo a scuola) e quest’acqua è ad un certo ph (circa 7.4), se noi ingeriamo dell’acqua o dei cibi (come il caffè) non basici, ma acidi (con un ph basso), questa ovviamente andrà in qualche modo ad influire sul nostro ph e sembrerebbe che malattie come i tumori si sviluppino più facilmente in ambienti acidi, che in quelli basici. Quindi vi consiglio di documentarvi sull’argomento e magari leggere sull’etichetta dell’acqua che acquistate (anche se lì il dato indicato è alla fonte, poi bisogna vedere a quanto arriva il ph nei nostri bicchieri) il valore del ph (non solo il residuo fisso come fanno in molti!).
Veniamo alla “dieta” vera e propria, ossia a quei cibi che ho scoperto essere buonissimi e salutari: sembra molto semplice, ma basta mangiare proteine e verdure (la famosa dieta dissociata) con pochi carboidrati (ad esempio il riso o le gallette di mais a pranzo 3/4 volte a settimana), sempre associati alle verdure per migliorare il nostro stile alimentare (la dieta chetogenica, ad esempio, si basa molto su proteine e verdure). Però non mi riempio di minestroni, è questo che mi piacerebbe farvi arrivare come messaggio: la dieta sana non è “petto di pollo alla griglia” e stop, come pensano in molti, ma si possono mangiare molte cose buone e appetitose che al contempo sono salutari (ad esempio l’humus di ceci, la caprese, la parmigiana non fritta, zucchine ripiene, ecc), ovviamente importante è come le cucinate! A me le cucina il mio compagno (io sono una pessima cuoca), che in passato ha lavorato nel mondo del fitness ed è lui che mi ha fatto capire quali cibi inserire nella mia alimentazione e quali no (ad esempio facevo un uso sconsiderato delle carote, neanche fossi un coniglio, per poi scoprire da lui che contengono enormi quantità di zucchero pur essendo un ortaggio)!
Poi ci sono alcuni alimenti che, se proprio non potete rinunciarvi, potete sostiruire: ad esempio al posto dello zucchero potete utilizzare l’estratto di Stelvia (che è una pianta), chi invece non può rinunciare allo zucchero può preferire quello di canna (purché sia “integrale”, perché l’altro ha le stesse caratteristiche di quello bianco, solo che ha un colore più ambrato).
Forse alcuni di voi già conoscono queste mie “abitudini”, però ho utilizzato queste mie “abitudini” come occasione per farvi riflettere su come, non facendo chissà quale dieta estrema, si possa mantenere un regime sano, con gusto!
Dopo aver letto il mio esempio di “mangiar sano”, ovviamente consultate sempre il vostro medico o un nutrizionista per trovare il “vostro” regime alimentare sano, perché non tutti siamo uguali, e non tutti abbiamo bisogno delle stesse cose…
Detto questo vi lascio alla lettura degli altri articoli di “Top-One”, che non parlano solo di cibo, tranquilli, ma anche di: Design (con un interessante articolo sul “Bonus Tv” del nostro Luigi Giacco, di Arte (la nostra Janehati ci racconta la magnifica storia del Santuario della Verna), Travel (Beatrice Crescentini ci porta questo mese in viaggio in Molise), Cinema (non perdete la recensione di “Dune 2021” del nostro Valerio Brandi), Teatro (parliamo di Antonello Costa e del suo spettacolo “Gran Casinò Olimpico”, con Daniela Chessa) e potete approfondire anche i temi di “Ansia” e “Stress”, con la rubrica firmata “Entusiasmabili”.
Buona lettura a tutti!
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