TERRARIUM FAI DA TE

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La nuova moda del giardinaggio

Di Luigi Giacco

La primavera è alle porte, ma il maltempo ancora vi impedisce di sbizzarrirvi con balconi e giardini? No problem: potete costruire dei bellissimi “Terrari”. Ancora non li conoscete? E’ l’ultima moda in campo di green design: scopriamo insieme cosa sono, come sono nati e quanti tipi ne esistono…

Il Terrario è un piccolo quasi del tutto autosufficiente, una sorta di acquario in cui, al posto dei pesci vivono e si riproducono tantissime qualità di piante, soprattutto quelle che hanno bisogno di molta umidità

QUALCHE CENNO STORICO

Come nasce l’idea del “Terrarium”? Fu nel 1829 che, per caso, l’inglese Nathaniel Bagshaw Ward, avendo trovato una crisalide di falena e avendola posta all’interno di un vaso con coperchio, sul cui fondo aveva messo un pugno di terra, dopo qualche giorno, al posto della falena aveva trovato una muffa al centro della quale era spuntata una Felce Fern. Ward si rese così conto che in un ambiente sigillato, o per meglio dire in un contenitore di vetro sigillato, una pianta era in grado di condurre il proprio ciclo vitale in modo quasi del tutto autonomo.

TIPOLOGIE DI TERRARIO E PREPARAZIONE

Potete scegliere tra due tipi di terrario: aperto o chiuso. Infatti a seconda che preferiate un recipiente di vetro aperto o ermeticamente sigillato, potrete ottenere risultati molti diversi.

Per la costruzione di un terrario occorrono diversi tipi di terricci per comporre i vari strati: ad esempio terriccio universale, ghiaia, sabbia e polvere di carbone attivo per impedire la crescita di funghi; se vengono reperiti in natura, è bene lavare sabbia e gaia, poiché potrebbero contenere dei batteri nocivi per le piante stesse e per l’intero ecosistema. Per quanto riguarda la scelta delle piante, invece, occorrono accoppiare quelle con stesse esigenze di luce, umidità e dimensioni. Infine il vaso, preferibilmente trasparente, dovrà essere dotato di un tappo largo almeno 30 cm, a seconda delle dimensioni del recipiente.

Una volta reperite tutte le componenti, bisogna ricoprire il fondo con la ghiaia per circa 6 cm di profondità, che formerà un perfetto strato di drenaggio, in modo da impedire alle nostre piantine di marcire; sopra potete poi porre la ghiaia e applicare un sottile strato di carbone attivo, per prevenire le muffe. Infine bisogna aggiungere almeno 2 cm di terriccio universale per piante comuni e licheni, se invece si desiderano piante grasse, meglio utilizzare terriccio sabbioso.

MESSA A DIMORA DELLE PIANTINE

Una volta scelte le piante con le stesse caratteristiche, si procede con la loro messa a dimora: per un terrario chiuso è preferibile scegliere piante che necessitano di poca luce e di un ambiente umido, mentre per i terrari aperti piantine che necessitano di maggiore luce e di acqua in piccole quantità, inoltre aggiungendo del muschio fresco, potrete assistere alla nascita di tante specie diverse, all’interno di esso. Andiamo a posizionare le piante più grandi per prime, e, lasciando sempre un po’ di spazio tra una e l’altra per consentire la corretta crescita di esse, è possibile aggiungere ciottoli, piccole pietre e ramoscelli, che andranno ad abbellire il nostro piccolo giardino.

CURA DEL TERRARIUM

I terrari necessitano di poca cura: basta nebulizzare, senza eccedere, i terrari aperti e aggiungere acqua, invece, a quelli chiusi. I nostri mini giardini verranno poi posizionati vicino ad una finestra con luce indiretta e dovranno essere potati all’esigenza, rimuovendo eventuali rami troppo cresciuti o secchi.

Non mi resta quindi che augurarvi buon giardinaggio con i vostri magnifici Terrari fai da te..!

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