LA CAMPANIA DA VISITARE

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Napoli, ma non solo

di Beatrice Crescentini

Ormai siamo quasi giunti al completamento del giro panoramico per lo Stivale e a poche tappe dalla chiusura del nostro percorso alla scoperta delle bellezze della nostra bella Italia. Ma non è finita qua, per cui prepariamoci per lo sprint finale!

Partiamo quindi insieme alla scoperta della Campania, terra del Vesuvio, di Napoli… e  molto altro!

Salerno (SA): il Giardino della Minerva

Forse pochi sanno che la città di Salerno è legata a doppio filo con le scienze mediche, eppure è così: la Scuola Medica Salernitana, infatti, è stata la più antica istituzione europea del campo e per molti versi è considerata come l’antesignana delle moderne università. Pensate che l’istituzione rimase attiva per circa mille anni, dal IX secolo al XIX (fu ufficialmente definitivamente soppressa nel 1861, dopo la creazione del Regno d’Italia).

Ma perché ne parliamo in questo contesto? Ebbene, nel centro di Salerno, più precisamente in via Ferrante Sanseverino 1, è visitabile un giardino botanico creato nella sua pianta originale nel corso del XIV secolo a fini didattici, proprio per gli studenti della Scuola Medica. Il Giardino della Minerva si può definire a questo proposito come l’orto botanico più antico d’Europa e conserva appena 277 specie diverse di piante. Visto che andiamo verso la bella stagione, perché non farci un giro?

Valva (SA): Villa d’Ayala

Sempre nell’ottica di goderci l’aria aperta, perché non fare un salto a Valva e visitare la bellissima Villa d’Ayala, con il castello e il suo parco di oltre 17 ettari? Si accede alla struttura da un’antica torre merlata, in stile normanno, che, insieme alle mura alte circa 3 metri che chiudono il complesso, custodisce la villa e i giardini. Tra viali e grotte e fontane e aiuole, è decisamente inusuale vedere un teatro pieno di spettatori sempre di sasso: piccole siepi di bosso sono disposte ordinatamente nella tipica forma e sono intervallati dai busti marmorei degli spettatori. Di sasso, quindi, non per demerito della compagnia teatrale, ma proprio per il materiale di costruzione!

Conca dei Marini (SA): Grotta dello Smeraldo

Passando per la bellissima cornice della Costiera Amalfitana, vuoi per i colori, vuoi per il clima, vuoi per i caratteristici paesi, si  è portati a guardare tutto intorno a noi a bocca aperta. E a ragione! Intorno, non in basso. Ecco, la prossima volta che passate per la SS 163 fermatevi, parcheggiate la macchina e scendete dentro la Costiera, a visitare la splendida Grotta dello Smeraldo, una cupola alta circa 30 metri, il cui unico ulteriore accesso è attraverso un tunnel sottomarino.

Curiosi di sapere il perché del nome? Immergetevi nell’oscurità della grotta, avvicinatevi al tunnel sotterraneo e alla luce che filtra dall’esterno. Poi battete un colpo sull’acqua e fatela ricadere. Fatto? Ecco allora a voi non uno, ma mille smeraldi…

Tora e Piccilli (Ce): Ciampate del Diavolo

Probabilmente gli ominidi che camminarono alle Ciampate del Diavolo, in provincia di Caserta, si farebbero grasse risate al pensiero che le loro impronte sono state scambiate per tanti secoli per la passeggiata di un essere soprannaturale! Eppure è così: solo di recente si è scoperto che quelle piste che corrono lungo il fianco dell’ormai spento Vulcano di Roccamonfina non sono opera del demonio, come il nome suggerisce,  ma di tre individui alti circa 160 cm che camminarono sulla fanghiglia circa 350 mila anni fa. Pensate che fino allo scorso 2013 le tre piste delle Ciampate del Diavolo hanno vantato il primato di orme di homo più antiche d’Europa, battute dalla scoperta delle orme di Happisburgh, risalenti a circa 800 mila anni fa.

Pozzuoli (Na): l’antro della Sibilla Cumana

Ci fu un tempo in cui il solo nominare la Sibilla che risiedeva nelle antiche grotte di Cuma evocava una soggezione pari forse alle divinazioni della Pizia di Delfi. Apollo ed Ecate erano gli dei di Cuma, che rispondevano per bocca della profetessa con vaticini oscuri, sibillini…, scritti su foglie di palma. E allora perché non cogliere l’occasione e visitare la grotta della Sibilla Cumana, un lungo corridoio di oltre 130 metri scavato nel tufo?

Ormai manca poco alla fine del nostro giro… una sola regione ancora e chiuderemo l’Italia continentale prima di affrontare le isole. È stata lunga, davvero una bella sfida, ma ne è valsa la pena! Non credete anche voi?

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