DAVIDE DE MARINIS: DA “TROPPO BELLA” A “STELLA DELLA NOTTE”…

INTERVISTA AL BRILLANTE CANTAUTORE

di Michela Flammini

Tutti ricorderanno l’uscita nel 1999 del suo primo, enorme successo “Troppo Bella”… Da allora tanta musica, vent’anni di musica, la partecipazione a varie edizioni di San Remo, al Festivalbar, ma anche a talent show come “Tale e quale” e il recente “Ora o mai più”.

Dopo l’uscita di “Stella della notte”, una bellissima hit estiva, lo abbiamo intervistato per voi, in collaborazione con ADJ Channel, la nostra Radio Partner.

Molto simpatico, disponibile, allegro e schietto, proprio come le sue canzoni, ci ha risposto così:

Hai iniziato prima a cantare o a suonare?

Forse ho iniziato prima a cantare: i primi ricordi più vivi che ho è d’estate, quando mi mettevo in balcone, con la scopa in mano come chitarra e cantavo le canzoni di Celentano. Poi alle elementari ho iniziato a cantare nei cori della scuola, edero già abbastanza intonato, ricordo che quando nei temi mi chiedevano “Cosa vuoi fare da grande?”, io scrivevo sempre “Il cantante”!

Poi a 8-9 anni mi hanno regalato la chitarra classica ed ho iniziato a studiare, per alcuni anni seriamente, ma intorno ai 14 anni ho iniziato a suonare più da autodidatta, perché ero bravo a leggere a prima vista, ma andando avanti negli studi c’erano degli esercizi di chitarra che richiedevano veramente tante ore di studio, e allora ho lasciato i corsi di chitarra, però quella forse è stata la mia fortuna, perché è in quel momento che ho iniziato a scrivere…

A che età hai iniziato a scrivere testi musicali?

Ero molto giovane, ma ho avuto un’intuizione quasi miracolosa, perché intorno ai 13-14 anni, visto che mi continuava a piacere l’idea di cantare, mi sono detto: “De Marinis” – mi sono dato proprio del “De Marinis” – (ride) “Tu sei nato a Quarto Oggiaro (Quarto a Milano non è proprio dei quartieri più altolocati), tuo papà è metalmeccanico, tua mamma casalinga, forse, se vuoi cantare, è il caso che inizi a scriverti delle canzoni!” E questo è uno dei migliori ragionamenti che ho fatto nella mia vita, da lì è cambiato tutto: ho iniziato a scrivere canzoni e mi si è aperto un mondo; il tempo non mi pesava più, scrivevo per ore chiuso in camera mia giorno e sera, per me era liberatorio e poi piangevo perché… erano talmente brutte (no scherzo – ride), perché mi emozionavo, era un pianto di gioia!

Eppure la tua musica è molto allegra e spensierata…

Si, in realtà io ho vissuto tutti i vari momenti, un po’ come Picasso (ovviamente non mi paragono a lui), che nella sua carriera artistica ha avuto i vari momenti, anche io ho avutoil periodo in cui ero più introverso, più malinconico, poi se ascoltavo Paolo Conte facevo le canzoni come Paolo Conte, ascoltavo De Gregori, le facevo come lui e ad un certo punto mi sono chiesto: “Ma io chi sono?” ed ho smesso di ascoltare musica. Poi ho iniziato a ricercare e un giorno, ero un po’ più maturo, ho scritto una canzone che ripeteva, in maniera ossessiva “Troppo bella troppo bella…” e mi sono chiesto “Mica sarai questo?” E invece ero anche quello…!

Si, era il 1999 il tuo primo enorme successo “Troppo bella”… pensavi, quando l’hai scritta, di raggiungere un così grande successo?

No, in realtà l’ho scritta mentre frequentavo l’Accademia di Ivrea (io dipingo, mi piace anche fare mostre…) e, quando studiavo scenografia, c’era una ragazza che vedevo nei corridoi, mi piaceva, ma ero molto timido e mi sono “fatto il film”: ho preso la chitarra e ho immaginato di portarla fuori a cena… fotografarla nuda sulla bicicletta (quello era l’ormone che parlava – ride -). Poi l’ho mandata alle varie case discografiche e la EMI mi ha risposto, a loro era piaciuto tutto il progetto e da lì è partito tutto…

Nel 2000 il Festival di Sanremo, poi Festivalbar… Cosa ti ricordi di quelle importanti serate?

Del Festivalbar il ricordo più bello che ho, oltre ad aver incontrato Ricky Martin, Sting e grandi artisti internazionali, è quando Lucio Dalla mi fece chiamare in camerino e volle complimentarsi con me, perché gli piaceva come scrivevo: mi disse “De Marinis, ma le scrivi tu queste canzoni?”. Per me che ascoltavo da sempre e che ho consumato dischi e cassette dei grandi cantautori italiani, il fatto che Dalla mi facesse i complimenti, mi ha fatto sentire al settimo cielo.

Di Sanremo invece ricordo la paura… un’emozione grandissima, ricordo che dormivo due ore a notte: un’emozione così intensa (forse appena un pò meno) l’ho vissuta poi a “Tale e quale”. Io non sono un imitatore, per cui per me è stato un grande lavoro, sono riuscito anche a vincere una puntata, con la cover di Vasco Rossi, ma ti assicuro che mentre sei dentro quell’ascensore che sale, sei vestito dal personaggio che devi impersonare, con la sigla che parte, le luci, ti senti morire…!

Tra l’altro non è l’unico talent che hai fatto, nel 2019 hai partecipato al programma “Ora o mai più” in onda su Rai 1, con il maestro Fausto Leali, presentando un tuo inedito… “Naturale”

Si, “Ora o mai più” è stato bellissimo, intenso, tosto, perché abbiamo fatto 6 sabato sera con Amadeus, con il mio coach Fausto Leali, però lì io cantavo, ero Davide, che si ripropone, era più semplice per me, non dovevo imitare, dovevo solo interpretare i successi di Fausto e di altri artisti… Poi c’era la presentazione dell’inedito, in prima serata su Rai1, bello, molto bello…!

Cosa è cambiato in questi 20 anni di tua carriera nella musica in generale? Come fai ad essere sempre così attuale e “fresco” nelle tue canzoni?

La musica cambia con la velocità di un rubinetto di acqua aperto, quindi ogni volta l’acqua è fresca e nuova, basta lasciarla scorrere, ma non la puoi fermare, non puoi chiuderla, come quelle fontane comunali di Milano che sono sempre aperte e non hanno la manopola, per cui  non le puoi chiudere… Ecco questa per me è l’immagine della musica: è un continuo rinnovarsi: la musica in questi anni è cambiata tanto, ma credo di essere cambiato tanto ed essere cresciuto anche io, anche se il tempo e l’età anagrafica per me non contano, mi sento sempre un ragazzino! In fondo penso che il tempo sia un’invenzione umana: io sono il bambino, il ragazzo e l’uomo (tutte e tre le fasi della vita in contemporanea), non bisogna fossilizzarsi su una delle tre, perché altrimenti o rimani indietro, o vivi da “anziano”…

A proposito di ottimismo, “Andrà tutto bene” è nata durante il lockdown con 70 colleghi cantanti, con un bellissimo scopo benefico…. Ce ne parli?

Si, insieme alla Nazionale Cantanti, abbiamo donato i proventi di questa canzone alla “Teniamoci per mano Onlus”, così siamo riusciti ad acquistare per loro 2 respiratori e relativi kit completi, che hanno aiutato alcuni bambini a superare questo periodo così difficile…

L’altra canzone, “Mi sono rotto” con Claudio Lauretta e Andrea Agresti, invece come è nata?

Un giorno Agresti, mi ha detto “De Marinis, adesso devi scrivere il lato B di “Andrà tutto bene”, devi scrivere “Mi sono rotto i ……..”. E visto che in quel periodo ero proprio “Cantautore di clausura” ufficiale, (avevo cambiato anche la targhetta alla porta di casa: “De Marinis cantautore di clausura”) e quando mi ha dato questo input l’ho scritta, poi ho visto che era simpatica, l’abbiamo fatta insieme anche a Lauretta, con la voce di Pozzetto…

E’ uscita recentemente “Stella della notte”, ce ne parli?

Praticamente sono andato a farmi il vaccino Pfizer e quando sono uscito dal centro vaccinale ho iniziato a cantare “Loca Loca…. Miss Stella della notte Loca… Loca…”. Adesso c’è voglia di un pizzico di sana normalità e un pizzico anche di follia, sempre sana… Tutti noi, come le stelle, abbiamo voglia di farci vedere, di essere ammirati… e di notte, come una stella, questa miss cerca di farsi notare… A tal riguardo un grande ringraziamento per la produzione artistica a Dj Rock-Aro!

E la ultimissima “Mi chiamano Draghetta”? Come è nata?

E’ un progetto molto spontaneo, nato dopo una chiacchierata con la mia amica Draghetta, in cui mi ha raccontato delle gioie e delle delusioni che ha ricevuto da alcuni uomini che fanno del “bla-blaismo” uno stile di vita, ossia alle parole non seguono i fatti….

Approfitto per fare un ringraziamento personale alla Starpoint, a Pasquale Mammaro, a Francesco Vidoni e ad Andrea Fresu!

Hai già iniziato, dopo la fine del lockdown ad una sorta di tournée o ancora è presto per sperare di rivederti sul palco?

Si, ti posso dire che pian paino i comuni e le piazze si stanno riattivando, ci sarà una data in Sicilia, poi nel Lazio, seguiranno altre date del “Mi sono rotto Tour”, si chiamerà così…

Ok seguiremo allora il calendario con le date del tour, sui tuoi social!

Grazie per la tua disponibilità!

Grazie a voi di “Top-One” e a tutti i lettori, voglio vedervi presto tutti ballare “Loca loca…” (ride)

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