Transformers – Il risveglio

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di Valerio Brandi

Sono passati sette anni da quando Bumblebee è arrivato sulla Terra, facendo da apripista ad Optimus Prime e ad altri coraggiosi Autobot, anche se la storia comincia con un prologo molto più remoto, quando dei robot a forma di animali, i Maximal, avevano impedito agli sgherri del divoratore di mondi Unicron di impossessarsi di una particolare chiave fondamentale per i suoi piani di distruzione. È fin troppo facile intuire che il luogo dove è stata nascosta questa chiave è proprio la Terra, e così possiamo tornare al 1994, quando Predacon e Terrorcons trovano finalmente indizi sulla chiave tanto bramata da Unicron, obbligando non solo i Maximal ma anche Autobot ed esseri umani ad intervenire di nuovo per salvare il pianeta e non solo.

Settimo film della saga Transformers iniziata nell’ormai lontano 2007, Transformers – Il risveglio è anche il secondo prequel della serie principale diretta da Michael Bay, e infatti vede alla direzione un nuovo regista (Steven Caple Jr., famoso soprattutto per Creed II), un nome nuovo non solo rispetto a Bay ma anche al regista di Bumblebee (Travis Knight), anche perché con quest’ultimo ha davvero poco in comune.

Tranformers – Il risveglio è dunque un film più corale, dove Optimus Prime è di nuovo grande protagonista, non solo per i suoi combattimenti ma anche per la sua personalità, la più ricca di sfumature rispetto agli altri lungometraggi, oltre al fatto di essere affiancato dal suo più grande ammiratore, il gorilla Maximal Optimus Primal, che ha appunto scelto questo nome in suo onore.

Insieme al complesso carattere di Prime l’esordio live-action dei Maximal è la scelta più vincente all’interno di Transformers – Il risveglio: chi li ha seguiti fin dal 1995 (anno in cui sono comparsi nella serie animata Biocombat) probabilmente sarà più che felice per questa scelta, mentre per i profani del franchise questi animali robot sono una fresca e forse anche sorprendente novità, dato che nei precedenti lungometraggi erano soprattutto protagonisti robot umanoidi che si trasformavano in veicoli terrestri o volanti.

Decisamente promossa la regia di Caple, in grado di replicare molto bene le emozioni date dagli effetti speciali e visivi dei principali film di Bay, oltre ad essere stato in grado di introdurre con i giusti tempi e una buona scrittura molti dei personaggi apparsi per la prima volta in questa saga: non solo i Maximal Optimus Primal ed Airazor, ma soprattutto Mirage, un Autobot che oltre a possedere poteri particolari e decisamente spettacolari è stato davvero ben scritto per questa occasione, risultando un tipo molto simpatico, un vero nuovo amico per il genere umano.

Doppiaggio italiano altro punto di forza di questa pellicola, perché la saga di Transformers merita di essere vista e rivista anche solo per avere la possibilità di sentire la voce di Alessandro Rossi su Optimus Prime, che per forza di cose ha un numero maggiore di battute rispetto a Bumblebee. Ma oltre alla storica voce di Arnold Schwarzenegger Transformers – Il risveglio ci regala due voci che non si sentono spesso sui prodotti lavorati a Roma: parliamo di Riccardo Lombardo (doppiatore famoso soprattutto per Napa e Mr. Satan in Dragon Ball Z) e Gianluca Iacono (Vegeta sempre per parlare di Dragon Ball) e la loro scelta, soprattutto per il primo, è ancor più speciale. Entrambi hanno partecipato alla serie animata Biocombat, dove Iacono aveva doppiato Serpex/Quickstrike (e in questo film si è ritrovato a doppiare Scourge) mentre Lombardo è tornato a doppiare proprio il personaggio che aveva ricevuto nel 1995, ossia Optimus Primal, una scelta che premia la storia, ma anche l’assoluta qualità, dato che parliamo di un grande professionista del settore, in grado di regalarci, oggi come allora, grandi emozioni con le sue interpretazioni.


Dopo di loro una menzione a parte la merita anche Stefano Crescentini, capace di essere assolutamente convincente nel doppiaggio di Mirage, con una prestazione che evoca perfettamente l’esuberanza e la simpatia del personaggio, così come la voce profonda e saggia di Laura Romano si è rivelata ideale per la Maximal Airazor.


Completano il cast di professionisti che hanno reso Transformers – Il risveglio un film da essere assoltuamente visto nella versione italiana Alessandro Campaiola (Noah Diaz), Lucrezia Marricchi (Elena Wallace), Emanuela Baroni (Breanna Diaz), Davide Doviziani (Kris Diaz), Diego Gallo (Reek), Chiara Oliviero (Jillian), Stefano Mondini (Bishop), Martina Felli (Arcee), Renato Novara (Wheeljack), Dario Oppido (Apeling), Daniela Calò (Nightbird) e Roberto Fidecaro (Unicron).

Insomma, Transformers – Il risveglio è un film decisamente riuscito, sicuramente molto di più di Transformers – L’ultimo cavaliere e sotto certi punti di vista anche migliore dell’ottimo Bumblebee, con cui condivide l’unico vero difetto: la mancanza di coerenza narrativa con la saga principale di Michael Bay. Forse questi buchi di trama, le incoerenze narrative e le questioni irrisolte verranno finalmente aggiustate nel prossimo lungometraggio, ma al momento sia Transformers – Il risveglio che Bumblebee non sono film ideali per chi ha a cuore una storia lineare e sempre coerente con sé stessa.

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