L’EMILIA ROMAGNA DA VISITARE

postato in: NEWS, NEWS, TRAVEL | 0

Tra rocche medievali ed eccellenze enogastronomiche

di Beatrice Crescentini

E’ arrivato il momento anche di lei, l’Emilia Romagna, regione che già abbiamo avuto modo di citare a febbraio, parlando del tortellino di Valeggio e di come questo stia tentando di rubare la scena al ben più noto tortellino di Bologna. Ma ecco che adesso è il suo momento! Per cui via i ricordi legati ad altre regioni e largo alla bella Emilia Romagna!

Fontanellato (PR): Labirinto della Masone

Quando pensiamo ad un labirinto, la prima cosa che ci viene in mente è un luogo oscuro in cui si accede, ma non si sa se e come se ne uscirà. Basti pensare al famoso archetipo del labirinto di Minosse e del Minotauro. Esiste però un luogo nella provincia di Parma, più precisamente a Fontanellato, in cui il concetto di labirinto assume tutto un altro significato: fortemente voluto dal designer italiano Franco Maria Ricci (1937 – 2020), il labirinto della Masone è un luogo di pace, pensato per coloro che non abbiano paura di perdersi, camminando per ritrovare se stessi.

La struttura è la più grande attualmente esistente e i numeri sono davvero impressionanti: oltre 200.000 piante di bambù alte dai 30 cm ai 15 m, appartenenti a varie specie diverse, per oltre 3 km di percorso. Come mai il bambù? E’ presto detto:

“Il bambù è una pianta sempreverde, elegante, flessuosa, vigorosa, rapida nella crescita. La sua forza è l’elevata fotosintesi che riduce l’anidride carbonica, restituendo ingenti quantità di ossigeno. La Fondazione Franco Maria Ricci addirittura favorisce il restauro del paesaggio padano, rovinato da capannoni disadorni, proponendo agli imprenditori locali di utilizzare il bambù per mascherare le brutture con cortine verdi e fornendo le piante necessarie, insieme ad un servizio di consulenza.

Se ti incuriosisce questa iniziativa:

https://www.labirintodifrancomariaricci.it/it/labirinto/labirinto-2/parco/#section3

Langhirano (PR): Castello di Torrechiara

Tra le principali strutture castrensi attualmente presenti in Italia, sicuramente un posto di tutto rispetto per la sua imponenza e il suo stato di conservazione lo merita il maniero di Torrechiara, risorto dalle sue ceneri, dopo varie vicissitudini, nel 1448, per volontà del conte Pier Maria II de’ Rossi. Dietro la decisione di ricostruire questo maniero c’è sicuramente la scelta di mostrare la potenza, sia economica che militare, della famiglia Rossi (anche se, cronache alla mano, non sembra abbia portato molta fortuna), ma esiste anche una ragione più “piccante”.

Il nostro conte si era innamorato, ricambiato, della bella Bianca Pellegrini di Arluno e fece costruire il castello di Torrechiara come luogo riservato ai loro incontri, dedicando particolare attenzione alla loro camera da letto. Peccato che entrambi fossero sposati…

Bobbio (PC): Ponte Gobbo o Ponte del diavolo

Se è vero il detto “non c’è due senza tre”, allora il diavolo avrebbe decisamente dovuto sospettare che qualcosa non sarebbe andato secondo i suoi piani! Siamo a Bobbio, indicativamente nel VI secolo d.C. stando ai protagonisti di questa storia, e il diavolo decide di provare a ingannare san Colombano (540 – 615 d.C.), promettendogli la costruzione del ponte sul Trebbia nel giro di una notte. Il pagamento? Solito copione: l’anima del primo essere vivente a passare sul ponte.

Il risultato? Una notte di corse e affanni per il diavolo e i suoi aiutanti, tra l’altro tutti di altezze diverse, per poi trovarsi tra le mani l’anima non di un uomo, ma di un povero cane! Ovviamente il diavolo fu così contento che, prima di tornarsene all’inferno, diede pure un calcio alla struttura, tanto da storcerla.

Ma, caro mio, dopo quello che avevi passato con il ponte della Maddalena a Borgo a Mozzano (LU) e con il ponte di Zan a Vobbia (GE), (che trovate nei precedenti articoli), c’era davvero bisogno di riprovarci?!?

Verghereto (FC): il monte Fumaiolo e le sorgenti del Tevere

Tutti noi siamo abituati a pensare al Tevere come il grande e placido corso d’acqua che attraversa Roma, maestoso nelle sue anse e gigante nella portata del suo letto. Ma se potessimo risalire il corso del fiume fino alle sue sorgenti, scopriremo che il Tevere nasce come un qualunque rivoletto montano e che solo col passare dei chilometri si trasforma nel fiume che tutti noi conosciamo.

Come dite? Dove nasce il Tevere? Ecco, dal punto di vista geografico le sue sorgenti si trovano sul monte Fumaiolo, nell’Appennino Tosco-Emiliano. Dal punto di vista politico, fino all’epoca fascista il Tevere iniziava il suo corso nella provincia di Arezzo, salvo poi essere trasferito nella provincia di Forlì – Cesena, terra natia del Duce, da Mussolini stesso.

Santarcangelo di Romagna (RN): Colle Giove e gli ipogei

Forse non tutti sanno che sotto la cittadina riminese di Santarcangelo di Romagna, adagiata sul colle Giove, si dipana un dedalo di corridoi e camere ipogee (al momento ne sono state censite 153) di difficile interpretazione: luoghi di culto o semplici cantine? O esiste qualche altro uso nascosto?

In realtà è difficile dirlo con certezza: molte delle case più vecchie hanno un loro personale ingresso, il che farebbe supporre un uso domestico di questi locali, ma l’areazione e le decorazioni presenti nei corridoi e nelle stanze stona con questa ricostruzione. Forse vennero costruiti (o riadattati) come luoghi di culto? Un mistero ancora tutto da scoprire…

Che ne pensi di questi luoghi? Li conoscevi già? Dicci la tua: lascia un commento qui sotto!


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *