CONCOURS DE BRUXELLES

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IL PARERE DI CARLO DUGO SULL’IMPORTANTE PREMIO

di Giulia Contini

Nato nel 1967, Carlo Dugo ha ricoperto ruoli di Manager presso aziende informatiche nel settore agricoltura, fino al 2007, quando ha preso coscienza della sua passione per il vino, motivo per il quale, essendosi attestato sommelier nel 2005 tramite AIS, ha deciso di dare una radicale svolta alla sua vita concentrandosi sulle proprie passioni.
Nel 2007 fonda la società Enosis Srl e ne diventa CEO, a seguire acquista l’enoteca Cantina Castrocielo, posizionandola ai vertici delle classifiche romane. Nel 2015 entra a far parte dei giudici internazionali del Concours Mondial de Bruxelles e riceve il titolo di “Ambasciatore italiano” del famoso concorso.
Riceve il premio “People of the Year 2016” da parte della rivista “Luxury Free Time” per i suoi meriti di diffusione delle eccellenze italiane nel settore della gastronomia e del vino. Entra nel CDA della Fondazione “Italia Giappone” e nel Consiglio Direttivo della “FIMAR” (Federazione Italiana Manager della Ristorazione). Avvia le attività di distribuzione sul territorio nazionale e import-export, promuovendo i prodotti medagliati del Concours Mondial de Bruxelles, oltre a numerose collaborazioni con enti pubblici e privati.

In questa intervista, Carlo Dugo ci parla della sua esperienza di promotore dei vini premiati al Concours Mondial de Bruxelles.

In che modo l’importanza delle medaglie influisce sulle preferenze d’acquisto dei clienti?
Ogni prodotto esposto a scaffale, con su apposta la medaglia del Concours Mondial de Bruxelles, viene apprezzato dal cliente, in quanto riconducibile a prodotto di qualità. In termini psicologici, un vino medagliato esposto tra vini non medagliati attira l’attenzione del cliente che, nel 90 % dei casi, lo sceglie.

Cosa rappresenta, per lei, la medaglia del Concours Mondial de Bruxelles?
Da quando ne ho avuto l’opportunità, grazie a Karin Meriot, che ha insistito per la mia presenza come giudice al Concours Mondial de Bruxelles di Jesolo nel lontano 2015, il mio business si è modificato, concentrando molte delle risorse a disposizione sulla promozione e commercializzazione dei vini medagliati nelle varie edizioni, avviando anche attività di export principalmente con il Giappone.

Qual è l’impatto delle medaglie del Concours Mondial de Bruxelles sulle vendite?
Il Concours Mondial de Bruxelles è riconosciuto a livello internazionale come garante del consumatore, pertanto, la medaglia consente di poter aumentare il proprio fatturato di diversi punti percentuali. Io stesso ho provato in più edizioni questa pratica, acquistando prodotti medagliati, senza aver provato una campionatura e utilizzando la clientela come tester. Riscontro molto positivo che mi ha dato i presupposti per indirizzare il business verso le medaglie del Concours Mondial de Bruxelles.

Perché i produttori dovrebbero far partecipare i propri vini al Concours Mondial de Bruxelles?
Partecipare ad un evento di fama mondiale come il Concours Mondial de Bruxelles è già vanto di orgoglio per le Aziende. Coloro che ottengono una medaglia vedono aumentare il proprio fatturato senza molti sforzi, ciò perché i giudici presenti, selezionati per le loro qualità formative e lavorative, sono essi stessi già futuri clienti, senza pensare a tutte le attività post-concorso che il Concours Mondial de Bruxelles sviluppa durante l’anno. Una medaglia al Concours Mondial de Bruxelles consente di entrare in una rete mondiale. Le aziende che non raggiungono il punteggio utile per l’assegnazione di una medaglia, si vedono comunque recapitare una lettera con il punteggio ottenuto e le motivazioni che hanno portato a tale considerazione. Tale pratica risulta utile per le aziende per poter comprendere meglio le dinamiche internazionali e inserire i correttivi che possono aiutare nelle successive vendite.

Ha notato tendenze dei consumatori nei confronti di alcuni vini in particolare, di recente?
In questo periodo i vini più richiesti sono il Pecorino ed il Montepulciano d’Abruzzo.

Quali tipi di vini ricercano gli Italiani?
I vini fruttati non sono più interessanti come tempo fa, si va alla ricerca di Riesling, Kerner, Grillo per i vini bianchi e Aglianico, Tintilia, Barolo, Barbaresco per i vini rossi. Non vanno molto i Gewurztraminer ed il Muller Thurgau. Lo Chardonnay è sempre un vino molto bevuto così come il Merlot, ma non deve essere molto alcolico. Il Brunello di Montalcino è un vino stabile così come il Sagrantino di Montefalco.

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